Pianista
Monk imparò a suonare il piano da solo a 6 anni, e a 17 si esibiva come organista in chiesa. Imparò guardando la sorella suonare. All’età di 13 anni gareggiava nelle “gare di taglio” serali. Era talmente bravo che gli proibirono di ripartecipare alle gare amatoriali settimanali all’Apollo Theater, perché aveva vinto troppe volte. Successivamente sviluppò gran parte del suo stile (l’Harlem Stride) suonando al Minton’s di Manhattan con altri famosi musicisti dell’epoca.
La creazione del bebop
Il lavoro di Monk al Minton’s fu cruciale in quanto una delle maggiori influenze per la creazione del bebop negli anni ‘40, insieme a Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Miles Davis. Mary Lou Williams parlò dell’inventiva unica di Monk e di conseguenza diventò comune per gli altri boppers rubare le sue idee senza dargli credito. “Ho visto ragazzi al Minton’s che si affannavano a scrivere le sue idee sui polsini della camicia o sulla tovaglia. Hanno persino rubato la sua idea del berretto e degli occhiali bop.”
Riconoscimento
Il lavoro di Monk non venne ampiamente riconosciuto fino all’uscita del suo album “Brilliant Corners” del 1956, il suo primo vero capolavoro. Con la ritrovata popolarità, andò in tour negli Stati Uniti e in Europa, e alla fine firmò un contratto con la Columbia Records nel 1962. Ad oggi, rimane uno dei cinque musicisti jazz a comparire sulla copertina del Time Magazine. Nel 1993 Monk ricevette un Grammy Award alla carriera, e nel 2006 vinse il Premio Pulitzer per “una composizione musicale innovativa.”
Problemi di salute mentale
Le parole eccentrico e unico descrivono sia lo stile musicale che la personalità di Monk. Sfortunatamente, alcuni sui comportamenti sono stati attribuiti ai suoi grossi problemi di salute mentale. Sebbene la sua diagnosi non sia mai stata resa pubblica, c’erano segnali di disturbo bipolare e schizofrenia. Gli vennero prescritti antipsicotici e litio, che possono aver causato un declino della sua salute più avanti negli anni.
Gli ultimi anni
Il documentario “Straight no Chaser” (1988) attribuisce certi comportamenti di Monk alla sua malattia mentale. Nel film, il figlio di Monk afferma che il padre spesso non lo riconosceva, e che venne ospedalizzato diverse molti a causa dei problemi mentali. Monk si ritirò all’inizio degli anni ’70 e passò gli ultimi 6 anni come ospite del suo protettore di vecchia data Pannonica de Koenigswater. Monk si ammalò e morì di infarto il 17 febbraio 1982.
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